martedì 21 novembre 2017

Voci scomode 2017 Quante guerre si combattono in Siria?

IL caffè dei Giornalisti
presenta

VOCI SCOMODE
Storie di chi sfida il potere



QUANTE GUERRE SI COMBATTONO IN SIRIA?
Il racconto giornalistico tra censura e fonti di guerra

Il Caffè dei Giornalisti ospita le “voci scomode” Raafat Alomar Alghanim e Shiyar Khaleal, reporter siriani perseguitati, arrestati e costretti all’esilio: rifugiati a Parigi presso La Maison des Journalistes, continuano con il loro lavoro a denunciare la devastazione del Paese. Con un obiettivo: infrangere il silenzio internazionale.

Torino, 28 novembre 2017
Circolo della Stampa
Corso Stati Uniti, 27 – ore 18/20

IL CONCEPT

La difficoltà di fare informazione libera in Siria è tutta nel commento di Reporter senza frontiere ai dati dell’ultimo rapporto, che indica il Paese come “il più letale per gli operatori dei media”: nel 2016 i giornalisti uccisi – molti dei quali in maniera deliberata – sono stati 74; meno che nel 2015 quando se ne contarono 101, ma solo perché è drasticamente aumentato il numero di quelli costretti alla fuga e di coloro ai quali è negato il visto d’ingresso governativo (che consente, peraltro, uno spazio di manovra estremamente limitato).

Ma la difficoltà è grande anche per i pochi, pochissimi giornalisti ai quali le autorità siriane concedono il visto, e sono quindi investiti della responsabilità di portare all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale il conflitto più difficile da raccontare, perché nel Paese non si combatte una sola guerra ma tante: sul palcoscenico siriano si muovono ribelli, esercito e milizie siriane; Hezbollaha libanesi e milizie sciite straniere; Arabia Saudita, Iran e Israele; Stati Uniti e Russia. Senza dimenticare, ovviamente, la confinante Turchia, tra gli attori istituzionali più determinati nel volere la caduta di Bashar al-Assad, meta di milioni di profughi siriani che, entrati illegalmente per fuggire dalla guerra, vivono in condizioni difficili e quasi impossibili da documentare: è noto come il Paese (al quale Voci scomode ha dedicato l’edizione 2016 “Turchia, censura di Stato”  http://vociscomode.caffedeigiornalisti.it/2016/11/11/voci-scomode-2016-turchia-censura-di-stato-2/) sia “la più grande prigione al mondo di giornalisti”, sempre nelle parole di Reporter senza frontiere.

Partendo da queste premesse, le domande da porsi sono tante: essere una “voce scomoda” significa assumere il rischio della mancata veridicità della notizia o tacere se impossibilitati ad avere riscontri certi e oggettivi? Nell’impossibilità di ascoltare le versioni delle tante parti in conflitto, è possibile assegnare solo a qualcuna di essa un valore di sineddoche? In un contesto dominato dall’incertezza delle fonti, qual è il ruolo dei social network? Un eventuale accordo capace di giungere ad una soluzione della questione Siria nel suo complesso (non limitata, quindi, al solo “cessate il fuoco”) potrà condurre alla libertà di stampa? Soprattutto: come infrangere il silenzio internazionale su ciò che accade in Siria?

Proveranno a dare risposte gli ospiti del Caffè dei Giornalisti, protagonisti dell’edizione 2017 di Voci scomodeQuante guerre si combattono in Siria? Il racconto giornalistico tra censura e fonti di guerra”; l’incontro è strutturato in tre momenti:
§  apertura dei lavori a cura di Rosita Ferrato, presidente del Caffè dei Giornalisti, e Darline Cothière, direttrice de La Maison des Journalistes;
§  definizione dello scenario a cura di Marinella Belluati, docente di Analisi dei Media, Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino;
§  tavola rotonda “Siria: la frammentazione del racconto mediatico”, partecipata da Raafat Alomar Alghanim e Shiyar Khaleal, giornalisti siriani costretti all’esilio e ospiti di MDJ, Laura Tangherlini, giornalista e conduttrice di RaiNews 24; Lorenzo Trombetta, giornalista e arabista, corrispondente da Beirut per Ansa e Limes. Interviene da Berlino Mazen Darwish, giornalista e avvocato siriano, fondatore del Centro siriano per l’informazione e la libertà d’espressione; Modera Giuseppe Acconcia, giornalista, scrittore e ricercatore in Medio Oriente

I PROTAGONISTI

Gli organizzatori

Rosita Ferrato
Presidente del Caffè dei Giornalisti
Giornalista, scrittrice e fotografa, è nata e vive a Torino. Ha collaborato con le testate giornalistiche Rai, Mondadori, Eco, Nuova società, Turin e Babelmed; con il periodico italo-rumeno Noua Comunitate e l’agenzia di stampa nazionale Redattore sociale. Dalle esperienze di viaggio raccontate nel blog www.rositaferrato.it sono nati “I tuffatori di Casablanca. Appunti sul Marocco”, “Albania, un piccolo mondo antico tra Balcani e Mediterraneo” e “Albania, sguardi di una reporter”; le mostre fotografiche “Marocco: il racconto, le immagini, i profumi”, “Primavera a Tunisi”, “Albania dopo il 1991” (in collaborazione con Aldo Pavan). Suoi i libri di costume “Le Piere”, “Le Divine”, “I Gagà”.

Darline Cothière
Direttrice La Maison des Journalistes
Laurea in Comunicazione e dottorato in Didattica delle lingue e delle culture, ha realizzato numerosi progetti di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema della libertà di espressione, in collaborazione con istituzioni francesi e internazionali.

Marinella Belluati
Docente di Analisi dei Media, Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino
Studiosa di comunicazione politica, pubblica e sociale, collabora con il Caffè dei Giornalisti sin dalla prima edizione di Voci scomode.  Tra i suoi interessi di studio: la comunicazione interculturale, la comunicazione dell’Europa, il tema della gender politics.

Le “Voci scomode”

Raafat Alomar Alghanim
Giornalista e cameramen siriano, rifugiato presso MDJ
Cresciuto in Arabia Saudita, laureato in Media, trascorre due anni di carcere per avere espresso posizioni fortemente critiche nei confronti del regime saudita attraverso pubblicazioni e articoli sul suo blog e vari forum online; nel 2011 si unisce alla rivoluzione siriana, filma le violenze subite dai manifestanti e le denuncia nei suoi articoli. Dopo la detenzione presso l’intelligence fugge in Giordania: qui lavora come giornalista per l’emittente radiofonica Al-balad e vari siti d’informazione online; con una telecamera nascosta documenta quanto accade nel campo di profughi siriani "Zaatari", provocando la dura reazione delle autorità locali. Nel settembre 2012 trova rifugio in Francia, dove continua a scrivere di Islam e Medio Oriente sul suo blog e per diverse testate arabe.

Shiyar Khaleal
Giornalista e attivista curdo-siriano, ex rifugiato presso MDJ
Corrispondente per Sky News Arabia, cofondatore dell’Unione dei giornalisti curdi siriani e, più di recente,  del Gruppo di lavoro per i Detenuti Siriani, ha pagato con la detenzione la militanza attiva. Referente a Damasco di numerose associazioni in difesa dei diritti umani, nel 2013 è stato arrestato nel corso di un raid contro i giornalisti, e nonostante il tribunale antiterrorismo avesse ordinato la sua liberazione dopo pochi mesi, rimane in carcere sino al 2015. Giunto in Francia l’anno successivo, ha trasformato la sua esperienza in testimonianza, collaborando a varie campagne di denuncia e sensibilizzazione organizzate, tra gli altri, da Amnesty International.

Interviene da Berlino
Mazen Darwish
Giornalista e avvocato siriano, fondatore del Centro siriano per l’informazione e la libertà d’espressione (SCMFE)
Arrestato per la prima volta nel 2008 a causa della pubblicazione di un reportage su Adra, città a nord-est di Damasco, è ufficialmente indicato come nemico del regime. Liberato, è stato in seguito nuovamente incarcerato: ha fatto notizia la sua detenzione cominciata nel 2012 e terminata dopo ben tre anni e mezzo.  Darwish è vincitore del Guillermo Cano World Press Freedom Prize 2015, istituito dall’Unesco in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa che premia giornalisti e istituzioni che si distinguono nella lotta per difendere la libertà di espressione.



Giornalisti testimoni

Laura Tangherlini
Giornalista e conduttrice di RaiNews24
Autrice di reportage e scrittrice, studiosa di lingua e cultura araba, appassionata di Siria. Al Paese ha dedicato due libri focalizzati sulle conseguenze umanitarie del conflitto: “Siria in fuga” (2013) e “Libano nel baratro della crisi siriana” (2014, co-autore Matteo Bressan). Il suo ultimo lavoro, “Matrimonio siriano” (2017), è un reportage in parole e video sul dramma di un Paese che conosce profondamente, un diario di viaggio da un matrimonio e, soprattutto, una raccolta di voci e testimonianze dei tanti profughi – in maggioranza bambini e donne – incontrati nei campi in Turchia e Libano. Il libro, corredato di documentario in Dvd, è una nuova finestra di verità; la donazione dei diritti d’autore è destinata a progetti di Terre des Hommes a favore dei bambini siriani che hanno bisogno di sostegno.

Lorenzo Trombetta 
Giornalista e corrispondente ANSA e LiMes per il Medio Oriente
Studioso di Siria contemporanea, da vent’anni basato nella regione e da 12 a Beirut, Libano, è autore di due monografie sulla Siria contemporanea. Al Paese ha dedicato la tesi di dottorato, discussa alla Sorbona di Parigi, incentrata sull’analisi della struttura del potere dominato dalla famiglia Asad. Arabista, dal 1998 ha vissuto per lunghi periodi a Damasco, dove ha perfezionato la conoscenza dell’arabo studiato alla scuola orientalistica di Roma. Giornalista professionista, dal 2005 vive stabilmente a Beirut. Dal 2016 è autore della rubrica “Lo Strillone di Beirut” sul sito della rivista italiana di geopolitica, dove assieme al collega Andrea Glioti analizza la situazione regionale alla luce dei commenti e degli editoriali apparsi sui media arabi. Dal 2014 è consulente sulla Siria per le Nazioni Unite e per diverse organizzazioni internazionali che si occupano di Siria e Medio Oriente. Come esperto dell’area ha partecipato ad audizioni, presentato relazioni presso commissioni del parlamento italiano e presso la rappresentanza in Italia della Nato.  






VOCI SCOMODE | STORIE DI CHI SFIDA IL POTERE

“Voci scomode” è l’appuntamento annuale dedicato alla libertà di stampa nel mondo e alle testimonianze dei giornalisti costretti all’esilio; è organizzato dal Caffè dei giornalisti in collaborazione con il Dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino e La Maison des Journalistes di Parigi.  Giunto alla sua quarta edizione, si ispira al progetto di sensibilizzazione alla libertà di opinione e di espressione Presse 19, laddove il numero rimanda all’articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, che sancisce tali diritti.

Edizione 2017 – Quante guerre si combattono in Siria? Il racconto giornalistico tra censura e fonti di guerra - Un conflitto che si consuma dal 2011, tra l’indifferenza dell’opinione pubblica mondiale e l’impossibilità per i giornalisti di raccontarla: intimiditi, arrestati, rapiti, assassinati. Ma la difficoltà è grande anche per i pochi giornalisti ai quali le autorità siriane concedono il visto, perché nel Paese non si combatte una sola guerra ma tante,  e a ciascuna corrispondono molteplici letture magari discordanti, divergenti o addirittura opposte. Il conflitto più difficile da raccontare nelle parole delle “voci scomode” Raafat Alomar Alghanim e Shiyar Khaleal, reporter siriani costretti all’esilio, oggi ospiti de La Maison des Journalistes di Parigi.

Edizioni 2014 – 2015 - 2016 - In precedenza, l’edizione 2014 ha dato “voce” ai giornalisti Agil Khalilov, proveniente dall’Azerbaijan, e Zara Mourtazalieva, russa di origini cecene, con un ricordo di Ilaria Alpi.  Le “voci” dell’edizione 2015 sono quelle di chi sfida il potere in Africa: Marie Angélique Ingabire (Ruanda) e René Dassié (Camerun). Nel 2016 il focus si è spostato sulla Turchia: nella testimonianza dei giornalisti provenienti dall’area siro-irachena e turca Halgurd Samad e Sakher Edris le chiavi di lettura della svolta autoritaria impressa da Erdogan all’indomani del fallito golpe dello scorso 15 luglio.


IL CAFFE’ DEI GIORNALISTI

Fondato nel 2012 da Rosita Ferrato, il Caffè dei Giornalisti è un’associazione culturale al servizio della libertà di stampa e osservatorio dei cambiamenti geo-politici in atto nei paesi che affacciano sulle sponde del Mediterraneo. Ispirandosi a La Maison des journalistes, esordisce nel panorama culturale torinese portando all’attenzione dell’opinione pubblica le violazioni inflitte dai governi di tutto il mondo a giornalisti, fotoreporter e blogger “colpevoli” di fare un’informazione libera, democratica, approfondita e critica. Promuove incontri sulla libertà di espressione e il rispetto dei diritti civili e annualmente organizza Voci scomode, appuntamento dedicato alla libertà di stampa nel mondo e alle testimonianze dei giornalisti costretti all’esilio. In quattro edizioni (organizzate in partnership con La Maison des journalistes e il Dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino) ha raccontato le “storie di chi sfida il potere” in Siria, TurchiaAfricaArzerbaigianCecenia e messo in mostra il giornalismo esiliato.


MAISON DES JOURNALISTES

Nata a Parigi nel 2002 grazie all’impegno dei giornalisti francesi Danièle Ohayon e Philippe Spinau, offre rifugio a giornalisti esiliati o fuggiti dal loro Paese d’origine per aver perseguito la libertà di espressione. Dalla sua apertura, l’associazione ha accolto circa 300 giornalisti provenienti da 57 Paesi del mondo.












L’UNIVERSITA’ DI TORINO E IL COINVOLGIMENTO DEGLI STUDENTI

Il partenariato con il Dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino consente di sensibilizzare anche gli studenti al tema della libertà di stampa: a loro è riservata la sessione mattutina di Voci scomode, in programma martedì 28 novembre ore 10/13 presso l’Aula E3 del Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena, 100).
Dopo l’apertura dei lavori a cura di Franca Roncarolo - direttrice del dipartimento CPS dell’Università di Torino; alla sessione prenderanno parte Rosita Ferrato, presidente del Caffè dei Giornalisti; Darline Cothière, direttrice de La Maison des Journalistes; Marinella Belluati, docente di Analisi dei Media, corso di laurea in Comunicazione Pubblica e Politica, Dipartimento di Culture, Politica e Società; Rosita Di Peri, docente di Politiche, Istituzioni e Culture del Medio Oriente, corso di studio magistrale in Scienze internazionali, Dipartimento di Culture, Politica e Società; Andrea Glioti, giornalista, collaboratore di Associated Press, arabmediareport.it.; Laura Tangherlini, giornalista e conduttrice Rai News 24; Lorenzo Trombetta, giornalista  e arabista, corrispondente da Beirut per Ansa e LiMes per il Medio Oriente.

Tema del confronto:
Siria. Mille e una narrazione dei fatti
















Patrocini e collaborazioni

VOCI SCOMODE | STORIE DI CHI SFIDA IL POTERE
Organizzazione
Caffè dei Giornalisti
Università di Torino, Dipartimento di Culture, Politiche e Società
Maison des Journalistes
Patrocinio  
Ordine dei giornalisti del Piemonte
Associazione Stampa Subalpina
Regione Piemonte
Città di Torino
Institut Francais
Event partner
Circolo della Stampa - Palazzo Ceriana Mayneri
Media partner
Border radio



QUANTE GUERRE SI COMBATTONO IN SIRIA?
Il racconto giornalistico tra censura e fonti di guerra

Torino, martedì 28 novembre 2017

Sessione 1|Università degli Studi di Torino
Campus Luigi Einaudi
Lungo Dora Siena, 100
Aula E3
ore 10-13

Apertura dei lavori
Franca Roncarolo - direttrice del dipartimento CPS dell’Università di Torino
Rosita Ferrato – presidente del Caffè dei Giornalisti
Darline Cothière – direttrice de La Maison des Journalistes

Marinella Belluati – docente di Analisi dei Media, Dipartimento di Culture, Politica e Società

Scenario
Rosita Di Peri – docente di Politiche, Istituzioni e Culture del Medio Oriente, Dipartimento di Culture, Politica e Società

Tavola rotonda – Siria. Mille e una narrazione dei fatti
Partecipano:
Lorenzo Trombetta – giornalista e arabista, corrispondente ANSA da Beirut
Andrea Glioti  – giornalista, collaboratore di Associated Press, arabmediareport.it
Laura Tangherlini – giornalista e conduttrice di Rai News 24

Coordina Rosita Di Peri

Sessione 2|Circolo della Stampa
Palazzo Ceriana Mayneri
Corso Stati Uniti, 27
ore 18-20

Apertura dei lavori
Rosita Ferrato – presidente del Caffè dei Giornalisti
Darline Cothière – direttrice de La Maison des Journalistes

Scenario
Marinella Belluati – docente di Analisi dei Media, Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino

Tavola rotonda – Siria: la frammentazione del racconto mediatico
Partecipano:
Raafat Alomar Alghanim – giornalista e cameramen siriano, rifugiato MDJ
Shiyar Khaleal - giornalista e attivista curdo-siriano, ex rifugiato MDJ
Laura Tangherlini – giornalista e conduttrice di Rai News 24
Lorenzo Trombetta – giornalista e arabista, corrispondente da Beirut per Ansa e Limes
Interviene da Berlino Mazen Darwish – giornalista e avvocato siriano, fondatore SCMFE
Coordina Giuseppe Acconcia, giornalista, scrittore e ricercatore esperto in Medio Oriente



lunedì 6 novembre 2017

Una città che scrive, concorso letterario con un'apertura alla dislessia


“Una città che scrive” Il 2018 apre alla dislessia

Scritto da   Lunedì, 06 Novembre 2017 
Il Concorso letterario “Una città che scrive” si arricchisce nella seconda edizione del 2018 di una sezione dedicata alla dislessia. L’idea è una coincidenza fortunata: la vittoria di un ragazzo dislessico che ha concorso. Da qui la convinzione che la scrittura sia terapeutica, come molte attività creative e possa giovare a chiunque di noi perché non esiste forse uno standard di normalità e i ragazzi dislessici e con altri problemi scolastici che sembrano insormontabili dimostrano grandi doti di creatività.
 “Una città che scrive” Il 2018 apre alla dislessia
Con Giovanni Nappi - fondatore del Premio Letterario “Una città che scrive” - la madre di un ragazzo dislessico, disortografico e con un disturbo attentivo, vincitore di un concorso letterario, Gabriella Schiavone, ha creato per l'edizione 2018 del concorso, la seconda, un’intera sezione dedicata a “Dislessia e dintorni”, non riservata però strettamente ai dislessici. Niente ghetti e barriere protettive, neppure al contrario. Il Concorso vuole promuovere la creatività e la scrittura in particolare come potenzialità della persona che spesso si rivelano utili per problemi e difficoltà l’individuo vive in una quotidianità ritmata secondo parametri fissati dall’esterno. Non è un caso che la copertina dell’antologia che raccoglierà la pubblicazione delle poesie e dei racconti premiati è un disegno ad acquerello su plexiglas realizzato da Samuele Gamba (pittore dislessico) X: “Un quartiere che scrive. Si è ammalato, di cultura e ha influenzato tutta la città”.

Per una lettura completa dell'articolo: http://www.saltinaria.it/news-libri/libri-news/una-citta-che-scrive-2018-apre-alla-dislessia.html

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", 16 maggio 2012, libreria N'Importe Quoi, Roma

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", 16 maggio 2012, libreria N'Importe Quoi, Roma
Ilaria Guidantoni insieme all'attore teatrale Giuseppe Bisogno, che ha curato le letture, e al musicista Edoardo Inglese, autore di una selezione di brani musicali

"Tunisi, taxi di sola andata" a Milano, 19 aprile 2012

"Tunisi, taxi di sola andata" a Milano, 19 aprile 2012
Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata a Milano", libreria Milano Libri. Insieme all'autrice, Ilaria Guidantoni, il presidente del Touring Club Italiano, Franco Iseppi, e Laura Silvia Battaglia, inviata esteri di Avvenire. Letture a cura dell'attore Michele Mariniello

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", libreria N'Importe Quoi di Roma, 13 aprile 2012

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", libreria N'Importe Quoi di Roma, 13 aprile 2012
Ilaria Guidantoni ospite di RADIOLIVRES, con Vittorio Macioce, caporedattore de' Il Giornale, ed Edoardo Inglese,"musicante", in una serata di parole e musica

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso il Rotary Club di Marina di Massa, 29 marzo

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso il Rotary Club di Marina di Massa, 29 marzo
L'autrice tra Lorenzo Veroli, il Segretario del Club e Chiara Ercolino

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso la libreria Griot di Roma, 28 marzo 2012

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso la libreria Griot di Roma, 28 marzo 2012

Presentazione "Tunisi, taxi di sola andata", Roma, Sala stampa Camera dei Deputati, 28 marzo 2012

Presentazione "Tunisi, taxi di sola andata", Roma, Sala stampa Camera dei Deputati, 28 marzo 2012
Insieme all'autrice, Ilaria Guidantoni, l'on. Elisabetta Zamparutti (Radicali Italiani) e il giornalista tunisino Salah Methnani, inviato di Rainews24

Giovedi 1° marzo 2012, alla Centrale Montemartini di Roma, dalle ore 18.30 presentazione di "365D"

Giovedi 1° marzo 2012, alla Centrale Montemartini di Roma, dalle ore 18.30 presentazione di "365D"
Marzia Messina, ideatrice del progetto e realizzatrice per "Prima che sia buio" della foto dell'autrice

Il fotografo di 365D Sham Hinchey

Il 29 agosto di 365D

Con Raffaella Fiorito, mia vicina di calendario

Presentazione di "Prima che sia Buio", Galleria d'arte Barbara Paci, Pietrasanta, 16 Luglio 2011

Presentazione di "Prima che sia Buio", Galleria d'arte Barbara Paci, Pietrasanta, 16 Luglio 2011

Metti una sera d'estate, prima che sia buio...

"Prima che sia buio" incontra l'arte alla Galleria Barbara Paci di Pietrasanta

Ilaria Guidantoni e Barbara Paci

La scrittrice con i genitori

La scrittrice tra Daniela Argentero e Barbara Paci

La scrittrice tra gli amici

Leggendo "I giorni del gelsomino" con il pittore Agostino Rocco

Leggendo "Colibrì"

L'autrice con Agostino Rocco

A Jorio, dedicato a Pistoia, alla Toscana e a una città d'arte

Tra Firenze e Pistoia

Con il pittore Agostino Rocco tra parole e immagini